Pasta alla Carlofortina

La ricetta di oggi è un primo piatto tipico di Carloforte, isola della Sardegna colonizzata da cittadini genovesi che risente molto delle influenze liguri oltre a quelle sarde.
Un piatto facilissimo da preparare gustoso, saporito e ideale sia tiepido che freddo, capace di esaltare tutti i sapori mediterranei.

  • 30 minuti
  • facile
  • 4 persone
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Preparazione Pasta alla Carlofortina

  1. Tagliate il tonno a cubetti (si può utilizzare anche del tonno in scatola), dividete i pomodorini in spicchi e tritate la cipolla.

  2. Fate appassire la cipolla con 2 cucchiai d’olio, quindi unite i pezzetti di tonno e fateli rosolare; aggiungete i pomodorini, un pizzico di sale e di pepe e continuate con la cottura per 4-5 minuti.

  3. Fate cuocere la pasta; scolatela al dente, versatela nel tegame con il tonno, unite Gran Pesto Tigullio Senz’aglio, mescolate e servite caldo.

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Consigli per cucinare Pasta alla Carlofortina

Questa ricetta ricorda tanto gli spaghetti alla Portofino dove si uniscono il pomodoro e il pesto, ma è arricchita anche da tranci di tonno fresco (o, in alternativa, anche in scatola). Per quanto riguarda la scelta dei pomodori, oltre ai classici ciliegini se ne possono usare diversi tipi, sempre tagliati a spicchi.

Importante invece aggiungere sempre il pesto a crudo, senza farlo cuocere.
Per quanto riguarda la scelta della pasta, consigliamo sempre l’utilizzo di pasta corta, soprattutto cassulli o gnocchetti sardi, i malloreddus, ma anche pennette e trofie.

Tra i formati lunghi, quelli che meglio si adattano a questa ricetta sono gli spaghetti e le linguine. Per la buona riuscita del piatto è comunque fondamentale utilizzare ingredienti freschi e di qualità.
Se non avete a disposizione il tonno fresco, potete sempre sostituirlo con tranci di tonno al naturale.

STORIA E ORIGINI DELLA RICETTA

Carloforte si trova sull’Isola di San Pietro, posizionata di fronte alla costa sud ovest della Sardegna, formando con quest’ultima l’arcipelago del Sulcis. L’isola in passato fu colonizzata dai liguri. Per questo, molti dei suoi piatti tipici sono composti da ingredienti che provengono proprio da questa regione, coniugandoli con sapori tipici della Sardegna.

È proprio il caso degli spaghetti alla carlofortina, un gustoso primo piatto che abbina il tonno e il pesto per creare un condimento davvero unico.
L’Isola di San Pietro – chiamata così perché l’apostolo Pietro, secondo una leggenda, si rifugiò sulle sue coste per salvarsi da una tempesta, mentre era in viaggio verso Roma – rimase disabitata fino al 1738, anno in cui qui giunse una comunità ligure proveniente da Tabarka, una piccola isola tunisina che nel XVI secolo era stata colonizzata dai Lomellini, signori del quartiere genovese di Pegli.

In quell’epoca il Re di Sardegna Carlo Emanuele III attuò una politica di ripopolamento della regione, perciò i tabarkini, stanchi delle continue incursioni dei corsari in Tunisia, si trasferirono a San Pietro e fondarono una nuova città a cui, in onore del sovrano, diedero il nome di Carloforte.

Per vivere cominciarono a dedicarsi alla produzione del sale, alla pesca del corallo, ma soprattutto alla raccolta dei tonni con le tonnare, che costituisce ancora oggi un’attività particolarmente fiorente per i carlofortini; i tonni rossi, giganti e dalle carni pregiatissime, tra maggio e giugno arrivano nel Mediterraneo dall’Atlantico attraversando lo Stretto di Gibilterra e restano impigliati nella tonnara, la rete collocata tra la punta settentrionale dell’isola e la falesia nord, una formazione naturale costituita da tre enormi blocchi di gesso.

Carloforte, che conta meno di 6.500 abitanti, è uno straordinario esempio di convivenza tra la cultura, la lingua e i sapori di tre popoli diversi: qui, infatti, si parla il tabarkino, il dialetto genovese arricchito da inflessioni e termini sardi e nordafricani, mentre a tavola ritroviamo specialità liguri come la farinata di ceci, la fugassa – focaccia cotta sul focolare – e il cashcà, una variante del couscous fatta con semola cotta a vapore e verdure.

CONSERVAZIONE

È consigliabile consumare la pasta alla carlofortina subito dopo la preparazione, per gustarla al meglio. Se dovesse avanzare, potete conservarla per un giorno all’interno di un contenitore ermetico.
Prima di consumarla, sconsigliamo di riscaldarla dal momento che nella ricetta è presente il pesto.